84. Gennaio 2024
Cari amici,
con questo numero di IN HOC SIGNO vi proponiamo una sintesi della seconda parte dell’incontro con il Reggente Nazionale Vicario di Alleanza Cattolica, il magistrato napoletano dr. Domenico Airoma, sul tema «Una società sempre meno libera tra Stato e sovra-Stato europeo», tenuto nella sede di Alleanza Cattolica in Ferrara sabato 6 maggio 2023.
Il video dell’intero pomeriggio è visibile sul nostro canale YouTube all’indirizzo https://youtu.be/FSiOlLTNCaI?si=wF9LolPBssZd8W8l
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«Una società sempre meno libera tra Stato e sovra-Stato» – seconda parte
Ferrara, 6 maggio 2023
Dopo la prima risposta del dott. Airoma, l’ing. Lucia Martinucci gli rivolge una seconda domanda che si può così sintetizzare: Alla luce dunque di quanto detto finora, come stanno cambiando questi poteri?
Decisamente il cambiamento è piuttosto rapido, e occorre appunto capire qual è la direzione che sta prendendo. È questo lo sforzo di riflessione che sta impegnando la nostra associazione, anche studiando il pensiero degli osservatori più attenti della cultura e della politica.
Giovanni Cantoni ci esortava a porre in ogni situazione, molta attenzione alla direzione in cui si sta procedendo, ritenendo che la qualità del tempo che viviamo dipendesse proprio da questo. Per rappresentare questo concetto — ricorrendo ad una delle tante immagini vivide che lo caratterizzavano — ci proponeva l’osservazione di… un uomo in mutande! facendoci notare la grande differenza della sua situazione se fosse stato, da vestito, ridotto in mutande oppure se le avesse potute indossare da una condizione di nudità completa.
In che direzione dunque stiamo procedendo? La globalizzazione, s’è detto, ha avuto un effetto sullo stato per cui alcuni poteri sono fuoriusciti per posizionarsi in ambito sovranazionale o internazionale, a volte in modo trasparente, a volte meno. Ora siamo ormai in una fase successiva, in un mondo “post-globale” che in sostanza ha messo in crisi il mondo globalizzato che non ha saputo mantenere le sue promesse, come quella di aver pacificato il mondo — evidente il fallimento delle agenzie internazionali che avrebbero dovuto occuparsi di questo — o di averci assicurato la salute e il benessere — la gestione della pandemia ci ha mostrato il contrario — o di avere la capacità di governare i mercati avendone un completo controllo, e anche su questo invece constatiamo non solo il perdurare della volatilità dei mercati, ma anche la poca trasparenza — senza cadere nel complottismo, che è una visione che non ci appartiene — di organizzazioni e lobby più o meno segrete che manovrano la grande finanza.
Presa coscienza di questo fallimento, molti politologi constatano il fatto che emerge una sorta di “voglia di stato”, la tendenza al recupero di una dimensione nazionale. C’è da distinguere: si tratta veramente di “voglia di stato” o non piuttosto di “voglia di governo”? C’è chi ne parla in modo corretto nella prospettiva della riappropriazione di funzioni proprie da esercitare sovranamente, ma anche chi propone il “socialismo protettivista” con finalità dirigistiche e con l’intento di contrastare la rinascita di una idea conservatrice.
In questa fase del fallimento della globalizzazione osserviamo quindi un quadro politico in movimento dove, nell’esigenza che emerge di riappropriarsi di poteri sfuggiti di mano, i possibili sbocchi sono ben diversi l’uno dall’altro, potendosi configurare come la possibilità di un governo attento al bene comune e alle libertà concrete oppure viceversa come un irrigidimento autoritario in una nuova forma di socialismo.
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Ad maiorem Dei gloriam et socialem
Alleanza Cattolica in Ferrara