Aspetti esoterici della massoneria
Intervento al seminario della Scuola di Educazione Civile di Alleanza Cattolica in Ferrara tenuto a Casa Bovelli il 18 marzo 2017, dal titolo «1717-2017: a 300 anni dalla fondazione della massoneria moderna»
padre Paolo M. Siano F. I.
Introduzione
Il termine esoterismo (etimologicamente, dal greco “esòteros” : interiore) indica anzitutto dottrine riservate a cerchie di Iniziati o Adepti. In genere esoterismo designa anche quelle correnti, o “scienze”, di tipo magico e/o gnostico, quali l’Ermetismo, l’Alchimia, la Cabala ebraica, la teurgia, ecc. (1).
Elementi di esoterismo si riscontrano già nella Massoneria anglo-scozzese delle origini, in particolare nella Leggenda di Hiram che è il cuore del Terzo Grado di Maestro Massone. Nelle Logge massoniche la passione per l’esoterismo porta alla formazione di vari sistemi di “Alti Gradi” detti anche “Riti”. Questi si sovrappongono ai primi 3 gradi di Apprendista-Compagno-Maestro che vengono amministrati da organismi detti Grandi Logge o Grandi Orienti. Uno dei Riti più dediti alle scienze esoteriche è il rito egittofilo detto di Memphis-Misraim, in cui si pratica magia “egiziana” ed evocatoria. Ma il più prestigioso e diffuso è il Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSAA), di 33 gradi, che racchiude e sintetizza vari filoni esoterici (Ermetismo, Alchimia, Cabala, Rosacrocianesimo, Gnosi, “egittosofia”, Neo-Templarismo gnostico).
Come ho più volte ribadito nei miei studi editi, l’esoterismo riguarda non solo le cosiddette Massonerie “di frangia” (occultistiche), che autorità massoniche presentano come marginali nel panorama massonico. In realtà l’esoterismo riguarda la Massoneria regolare in quanto tale, nei primi tre gradi e soprattutto in sistemi di Alti gradi. Nella Massoneria, in generale, e nelle varie Massonerie in particolare, possiamo riscontrare un “DNA” comune con almeno 3 elementi:
1) umanesimo antidogmatico;
2) ritualità sovraconfessionale e sovradogmatica, che possiamo definire magica in quanto pretende di sacralizzare il tempo e lo spazio rituale, e di realizzare la presenza del Divino, l’Illuminazione, la Morte-Rinascita Iniziatica dell’Adepto;
3) esoterismo & Gnosi… Una Gnosi “speciale” (o Neo-Gnosi) che, attraverso il concetto esoterico dell’Unione degli Opposti, supera quel Dualismo radicale tipico dell’antica Gnosi.
In questo intervento focalizzo l’attenzione su alcuni aspetti esoterici della Massoneria, in particolare sul “naturalismo massonico” (l’esaltazione della Natura), un naturalismo sui generis in quanto intrecciato alla Gnosi (fenomeno settario ed eretico, sorto nei primi secoli cristiani che pretendeva di conferire una Conoscenza superiore alla Rivelazione divina e alla Dottrina cattolica). Il riferimento centrale del massone, della sua religiosità e della sua ricerca di Verità e di perfezionamento, non è più il Dogma, o una qualche gerarchia religiosa o la Religione rivelata, bensì è la Ragione autoreferenziale, la Natura o, per meglio dire, la Massoneria stessa con i suoi princìpi, gradi e riti. Cosa presenta la Natura all’osservazione dell’Adepto? L’alternarsi ineluttabile di vita e morte, luce e tenebre, costruzione e distruzione… la riproduzione degli esseri… il maschile e il femminile. Nel contesto mètadogmatico(= oltre i dogmi) e antidogmatico, iniziatico ed esoterico della Massoneria, gli elementi naturali summenzionati vengono in qualche modo “divinizzati”, ossia inseriti nel Divino (personale o impersonale) a cui il massone cerca di conformarsi mediante ritualità iniziatiche.
L’intreccio tra naturalismo, gnosi e magia è chiarissimo in quel “corpus” di teorie e pratiche che va sotto il nome di Ermetismo in cui troviamo: astrologia, alchimia, magia, gnosi, dualismo cosmico, panteismo, divinità dell’uomo e del mondo, panvitalismo, androginia di Dio (maschio-femmina)… (2).
1. Naturalismo & Gnosi in un testo “riservato” del RSAA (1945)
Nel 1973, pochi mesi prima di morire, il gesuita P. Florido Giantulli (Rieti, 1906 – Firenze, 1974) (3). pubblica a Firenze “L’essenza della Massoneria italiana: il naturalismo”, editore Pucci Cipriani. È un libro decisamente contro-corrente in quegli anni in cui, sia in Italia che all’estero, esponenti della Massoneria da un lato, ed ecclesiastici “moderni” dall’altro, animavano dialoghi ambigui e superficiali tesi al riconoscimento della “riconciliazione” e compatibilità tra Chiesa & Loggia.
P. Giantulli accenna a un testo massonico molto importante:
«C’è un documento ultrasegreto, redatto nell’euforia della rinascente Massoneria Italiana, un volume litografato, fuori commercio, destinato agli Alti Gradi Amministrativi dell’Istituzione, edito a Firenze nel 1945. Questo volume conferma il vero carattere della Massoneria e dimostra che i suoi difensori cattolici sono per lo meno imprudenti nell’associarsi alla strategia che essa ha elaborato per l’attuale mondo profano» (4).
Alcuni anni fa, proprio a Firenze, ho potuto consultare una copia di quel libro massonico citato dal Giantulli: “La Massoneria”, Firenze 1945 (5). Si tratta di un testo massonico riservato, scritto da un massone del 33° grado del RSAA per istruire altri massoni. L’analisi interna del testo permette di asserire che esso proviene da ambienti della Massoneria “di Piazza del Gesù”, nata nel 1908 dallo scisma di Saverio Fera 33° (membro del RSAA e del Grande Oriente d’Italia) e diretta negli anni ’40 da Raoul Vittorio Palermi 33° (6). Una Massoneria, quella di Palermi, sedicente filo-religiosa e filo-cattolica…
Ho scoperto che quel testo fiorentino è stato ripubblicato con un titolo diverso alcuni anni fa (all’incirca, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2012) con la prefazione di Vincenzo Tuveri († 2012) (7) Maestro Massone della Loggia “Mozart” n° 1147 (Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani) all’Oriente di Cagliari (8).
Quel testo massonico (“La Massoneria”, Firenze 1945) illustra i 33 gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA), definisce la Massoneria come «officina» e «armata» dello «gnosticismo puro» (9). L’intreccio tra Naturalismo & Gnosi è ancor più chiaro negli Alti Gradi.
Al 33° grado si riceve tutta la «Luce» e la «Dottrina» della Massoneria.
In gran sintesi: il Grande Architetto dell’Universo (GADU), il “Dio” venerato dai massoni, è la Natura, è l’unione dei 2 Princìpi opposti ma necessari e complementari l’uno all’altro: il Maschile e il Femminile, l’Attivo e il Passivo, la Vita e la Morte, la Generazione e la Distruzione (10), il Bene e il Male… (11). L’elemento negativo & distruttore è necessario all’Armonia e alla Vita Cosmica… Dalla Morte proviene la Vita… Le operazioni della Natura sono un susseguirsi continuo di Vita e di Morte, di reazioni tra il principio generatore e il principio distruttore… (12). La Causa Prima, il GADU, è unità di Bene e Male… (13).
La Massoneria del RSAA è fortemente anticlericale e antidogmatica (14) e raccoglie le dottrine della Cabala, dell’Ermetismo, dell’Alchimia, le «scienze occulte» (15). I Massoni del 33° grado sono ritenuti portatori della Luce Massonica… (16).
2. Naturalismo & Gnosi in altri testi massonici
2.1. Hiram: Sole/Natura, morte (delitto) & rinascita…
Già tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento ci sono testi massonici che presentano il contenuto naturalistico della leggenda di Hiram.
Il massone Etienne François Bazot (1782-1859), del Grand Orient de France (GODF), afferma nel suo “Manuel du Franc-Maçon” (18173) che al terzo grado dei misteri egiziani, l’Iniziato («l’initié») apprendeva che Osiride e Tifone, l’essere benevolo e l’assassino, non erano altro che il giorno e la notte, la luce e le tenebre, l’estate e l’inverno… (17). Bazot aggiunge che in Massoneria Hiram corrisponde a Osiride, e circa l’assassinio di Hiram (inscenato al Terzo Grado di Maestro Massone), Bazot spiega che in quella leggenda massonica l’omicidio, l’assassino e la vittima non fanno altro che indicare le leggi della natura… (18)
Non solo nella Massoneria RSAA ma anche in quella anglofona troviamo un naturalismo misterico che richiama gli antichi culti pagani. Nel Rituale Emulation e, in genere, nella Massoneria inglese e anglofila, al Terzo Grado di Maestro Massone (col solito tema di morte-rinascita iniziatica e rituale) il Maestro (Venerabile) di Loggia dice al nuovo Maestro che la Natura gli insegna come morire: «To your mind, thus modelled by virtue and science, Nature, however, presents one great and useful lesson more. […] she finally instructs you how to die» (19).
Insomma, il Maestro Massone, novello Hiram, deve conformarsi al ciclo naturale di vita-morte-rigenerazione… Anche nel Rituale britannico (es. Emulation) i Maestri Massoni (Maestro Venerabile, 1° e 2° Sorvegliante), nel ruolo degli Assassini di Hiram, aiutano il candidato a immedesimarsi in Hiram… Vita-Morte… Nel ciclo iniziatico della Massoneria la Morte (anche delittuosa, in senso simbolico) si configura come elemento naturale e necessario alla Vita… Il Maestro Venerabile deve conformarsi al Sole, che dà la luce, dà la vita, ma anche la morte (iniziatica).
Nel 1889, William Simpson, Maestro Venerabile della Quatuor Coronati Lodge N° 2076 di Londra (United Grand Lodge of England), presenta la Morte come elemento propulsore e necessario della Vita… Il Terzo Grado di Maestro Massone presenta la morte e rinascita iniziatica… Tutti i culti religiosi (egiziano, induista, ebraico, cristiano), secondo Simpson, sono accomunati dal Culto della Morte (20).
Anche il celebre storico massone Robert Freke Gould (1836-1915, Maestro Massone, UGLE), non può fare a meno di ammettere i rapporti (a livello di idee) tra Massoneria, società misteriche e antichi Misteri: in tutti i Misteri, c’è un dio, o un essere superiore, o un uomo straordinario, che muore ed entra in una vita gloriosa: Osiride, Hiram, ecc… La culla dell’arte massonica è l’Egitto… Nell’antichità il culto alla Morte e alle Tenebre, come forma intermedia per una nuova vita, sembra pressocché universale… La morte è un mezzo di riproduzione della vita… (21).
Il massone Gould si appoggia tra l’altro all’autorità di uno studioso non massone, Charles Heckethorn. Gould lo elogia come studioso e critico (22). In quella stessa opera di Heckethorn citata da Gould, leggiamo che secondo la Leggenda del Tempio di Salomone, Hiram discende da Caino il quale è nato dall’unione di Eva con uno degli «Elohim» o genii primitivi del fuoco o angelo di luce («primitive genii», «the genii of the fire», «the angel of light»)… Secondo quella leggenda c’è guerra tra la stirpe di Adonai (da cui provengono Adamo e Abele) e la stirpe luciferiana di Caino… Il Dio “Adonai” è crudele, invece quel “genio primitivo”, o “angelo di luce”, e Caino sono buoni… Hiram (e con lui i massoni) discende da Tubal Cain, da Caino e dall’angelo di luce… (23).
2.2. Dal naturalismo alla necessità del Male…
Circa le origini “spirituali” del Rito Scozzese Antico e Accettato, è interessante un libro pubblicato nel 1813, da François H. Stanislas Delaunay (o Delaulnay): il “Thuileur des trente-trois degrés de l’Ecossisme du Rit Ancien, dit Accepté”. Il testo era distribuito insieme con decorazioni, gioielli e oggetti rituali dei 33 gradi massonici dal mercante d’armi Piat presso Galeries du Palais Royal (Paris) (24). Già in questo importante testo massonico “scozzesista” di primo Ottocento (il 1° Supremo Consiglio del RSAA è fondato a Charleston – USA, nel 1801; il RSAA è poi impiantato in Francia nel 1804 e in Italia nel 1805), riscontriamo le seguenti dottrine iniziatiche:
A) la Morte quale Principio della Vita (25);
B) Dio quale Divenire cosmico di Vita e di Morte, Bene e Male… Dio quale Legge Universale o Natura (panteismo)… Da qui la necessità e l’unità degli opposti: Vita e Morte, Bene e Male, Osiride e Tifone (26), Shiva e Brahma, il dio del bene Ormuzd e il dio del male Ahrimane ecc., sono due agenti reciprocamente necessari in Natura ed emananti da una unica e medesima Forza (27).
C) L’androginia (bisessualità o ermafroditismo) di Dio e dell’Uomo (28).
Insomma, abbandonato il Dogma Cattolico, il massone può giungere a ritenere il Male un elemento necessario, strutturale e naturale del cosmo, dell’uomo e del Divino…
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Nel suo Corso sul Terzo Grado di Maestro, il massone Jean-Baptiste Chemin-Dupontès (1760-1852?), membro del Grand Orient de France, spiega che la morte e rinascita di Hiram rappresenta l’alternarsi necessario degli opposti, il giorno e la notte, la vita e la morte, la morte necessaria alla vita, e la vita che scaturisce dalla morte, come pure la lotta tra i due principi necessari chiamati con vari nomi, Osiride e Tifone, Ormuzd e Ahrimane, Dio e gli angeli ribelli… (29).
Il massone Nicholas Charles Des Etangs (1766-1847), membro del Grand Orient de France e 30° grado del RSAA, afferma che il Figlio di Dio fu immolato dal demonio… Etangs fa capire che al Terzo Grado di Maestro Massone il Maestro Venerabile impersona l’assassino di Hiram e Hiram corrisponde a Osiride, a Cristo, al Genio del bene… Il Venerabile immola Hiram… (30). Da ciò si deduce logicamente che il Venerabile di Loggia impersona, in certo qual modo, anche lo spirito del male…
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Il celebre Jean-Marie Ragon (1781-1862), studioso massone del Grand Orient de France, 33° grado del RSAA, spiega (nel 1853) che Hiram e il Maestro Massone rappresentano Osiride, il Sole… I primi tre gradi massonici sono fondati sulla natura… (31) Poi Ragon afferma che i massoni moderni devono studiare le scienze occulte («sciences occultes») per conoscere i misteri della natura secondo le Alte Iniziazioni egiziane («hautes initiations égyptiens») (32); inoltre i massoni devono occuparsi di Ermetismo, Alchimia, magia… (33)
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Nel 1955, la rivista massonica “Lumen Vitae” (diretta da uomini del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani) pubblica un articolo del massone William Anceschi (forse anagramma di Guglielmo Ceschina, o viceversa?) il quale, trattando del simbolo massonico e cabalistico del Sigillo di Salomone (consiste in due triangoli equilateri intrecciati, l’uno con la punta in su e l’altro con la punta in giù), rimprovera ai Cattolici di professare un irriducibile dualismo separando in Dio il suo volto luminoso da quello tenebroso… Anceschi commenta:
«Più logici e coerenti gli antichi sacrificavano agli dèi superi ed inferi. E così la Kabbalah traccia sui due triangoli intrecciati la sagoma luminosa (Macroprosopo) e quella oscura (Microprosopo) di Dio. E così la Massoneria conserva fra i suoi simboli, l’agnello solare ed il caprone templare, le colonne J e B, l’aquila a due teste e tutte le altre figurazioni degli opposti che si conciliano nell’Unità» (34).
In un altro articolo (1957) Anceschi afferma che il vero Satanismo consiste nel dare culto sia al principio del bene che a quello del male, all’aspetto luminoso e a quello tenebroso di Dio, e in ciò Anceschi dichiara di riferirsi al simbolo massonico del Sigillo di Salomone… (35)
Ancora su “Lumen Vitae” (1956), Anceschi sostiene l’interpretazione gnostica del Serpente della Genesi: questi è la manifestazione di «Elohim», «il Dio di Luce» che ama gli uomini e che spinge Eva (con la quale ha generato Caino) a mangiare il frutto della conoscenza, frutto proibito dall’iroso Demiurgo (ossia, il Dio dell’Antico Testamento e «Dio della Religione Ufficiale», creatore di Adamo). Anceschi spiega che Caino, Tubalcain, Hiram, Gesù fanno parte della stirpe dei «figli della Luce», cioé discendenti della stirpe divina, frutto dell’unione di «Elohim» (e dei suoi angeli di luce) con Eva… Il Serpente fu venerato anche dagli gnostici Ofiti e Cainiti e tale eredità di pensiero – osserva Anceschi – passò ai Catari, per giungere, attraverso Templari e Rosacroce, ai Liberi Muratori. Il massone Anceschi sottolinea la presenza in Massoneria de «il filone gnostico dei figli della Luce» (36).
3. Massoneria “Ancient & Accepted Scottish Rite” (USA) & Gnosticismo
In un breve filmato dello Scottish Rite (RSAA), realizzato tra fine anni ‘70 o primi anni ‘80 (con la presentazione dell’attore e massone Ernest Borgnine 33°), l’allora Sovrano Gran Commendatore del Supreme Council 33° (Washington D.C. – Southern Jurisdiction) Henry C. Clausen 33° (1905-1992), afferma che tra gli scopi dello Scottish Rite c’è la realizzazione di una mistica unione con la Divinità («an ultimate mistic union with the Deity»), e per questo scopo, dal 4° al 33° grado, lo Scottish Rite rivela ed applica l’antica sapienza, la conoscenza esoterica («the Ancient Wisdom, the esoteric knowledge») (37).
Dopo aver accennato ai poteri della mente e della volontà insegnati negli Antichi Misteri, Clausen ribadisce che il Supreme Council 33° possiede l’antica sapienza e la conoscenza esoterica ed è il diretto e vero discendente (sopravvissuto) degli «Ancient Mysteries». Clausen afferma che lo Scottish Ritepreserva e insegna «the ancient wisdom and esoteric knowldge» (38).
Clausen afferma che la missione dello Scottish Rite è istruire gli uomini nella vera scienza dell’essere («instruct men in the real science of being») (39).
Insomma, gnosi e divinità esoterica dell’Uomo e in particolare dell’Iniziato (massone).
In alcuni scritti densi di misticismo magico e “panteistico” (fusione dell’Iniziato con la Mente Cosmica, auto-divinizzazione dell’Uomo), Henry C. Clausen 33° presenta il Diavolo («Devil», «Tenebrae», «Mephistopheles») come amico e alleato dell’uomo nella propria realizzazione spirituale, intellettuale, esistenziale… (40)
Uno degli scrittori ed esoteristi preferiti da Clausen 33° era Manly Palmer Hall (1901-1990) (41), a cui Clausen ha fatto conferire:
- nel 1973, il 33° grado onorario dello Scottish Rite (42);
- nel 1985, The Grand Cross, ossia la più alta onorificenza massonica data dal Supreme Council 33rd degree – Scottish Rite di Washington D.C. (43)
In un suo volume, pubblicato nel 1928 e poi ristampato (Golden Edition) nel 1979, Manly Hall 33° elogia il Serpente della Genesi come il vero salvatore che ha donato all’uomo la Conoscenza e la realizzazione del bene e del male… Hall afferma che nell’uomo c’è il principio divino raffigurato, secondo le dottrine induiste, dall’energia serpentina Kundalini avvolta nell’osso sacro (“luz”), energia da risvegliare mediante tecniche adatte… Inoltre, secondo Hall 33°, l’Hiram massonico rappresenta Kundalini che corrisponde al Serpente della Genesi, ovvero al Grande Agente (Magico) Universale, o Spirito del Fuoco, il Diavolo (44).
Note:
(1) Cf. Antoine Faivre, L’esoterismo – storia e significati, SugarCo Edizioni, Milano 1992, pp. 11-25.
(2) Cf. C. Moreschini, Storia dell’Ermetismo cristiano, Morcelliana, Brescia 2000, pp. 9-10, 21-22, 29-32, 127-132, 142, 195. Claudio Moreschini sottolinea che l’Ermetismo è stato in voga in ambienti cristiani (umanistico-rinascimentali). Tuttavia è ambiguo – come fa Moreschini – parlare di «Ermetismo cristiano».
(3) Segnalo l’elogio del P. Giantulli fatto da Giovanni Cantoni, fondatore di Alleanza Cattolica: «mi è stato guida nella vita della Chiesa e nella conoscenza della massoneria» (G. Cantoni, La massoneria nei documenti del Magistero della Chiesa cattolica, in Cristianità, Organo ufficiale di Alleanza Cattolica, anno XLI, n° 370, ottobre-dicembre 2013, Piacenza, p. 41 (41-63).
(4) Florido Giantulli SJ, L’essenza della Massoneria italiana: il naturalismo, Pucci Cipriani Editore, Firenze 1973, p. 46.
(5) Nel volume da me consultato si trovano rilegati due libri che praticamente ne costituiscono uno solo. Il primo testo (senza autore, né editrice) è intitolato La Massoneria (i Gradi Amministrativi), Firenze 1945 – Fuori comercio (numerazione: da p. 145 a p. 191) e si occupa dei “gradi amministrativi” del Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA), cioè il 31°, 32° e 33° ed ultimo grado. Il secondo testo (anch’esso senz’autore e senza editrice) si intitola La Massoneria, Firenze 1945 – Fuori commercio, pp. 191; tratta di tutti e 33 i gradi RSAA, ma è mancante di alcune pagine importanti sul 33° grado (che si trovano invece nel primo testo, pp. 174-176). Pertanto, il primo testo (libro o opuscolo) integra il secondo per quanto riguarda il culmine dei “Gradi Amministrativi”, ossia il 33° ed ultimo grado.
(6) Ad esempio, Raoul Vittorio Palermi 33° (successore di Fera) viene definito il «Capo della Massoneria regolare italiana». Inoltre, accennando ai vari gruppi che componevano la Massoneria italiana nell’estate 1945, il testo menziona al primo posto «la Massoneria di R. V. Palermi» (cf. La Massoneria, Firenze 1945, op. cit., pp. 18-21).
(7) Cf. R. Lassandro, La Massoneria attraversa il mare spinta dal vento della Fratellanza, 16-4-2012, in Palladium Newsletter, anno III, n° 2 – 2012, Italia Lodge 2001, Washington D.C., p. 7.
(8) Cf. V. Tuveri, Prefazione, in La Massoneria secondo la testimonianza di un massone, a cura di Carla Pisu, Centro Grafico Editoriale Multipress, s.l. (Cagliari?), s.d. [20??], pp. 5-6).
(9) Cf. La Massoneria (i Gradi Amministrativi), Firenze 1945, p. 176, pp. 14-15.
(10) Cf. ivi, pp. 31-33.
(11) Cf. ivi, pp. 81, 93-94, 149.151.
(12) Cf. ivi, p. 107.
(13) Cf. ivi, pp. 151-152, p. 174.
(14) Cf. La Massoneria, Firenze 1945, pp. 34-36, 171-172.
(15) Cf. ivi, p. 137.
(16) Cf. ivi, p. 153.
(17) «[…] on lui apprenait ce qu’étaient Osiris et Typhon, l’être bienfaisant et le meurtrier, (le jour et la nuit, la lumière et les ténèbres, l’été et l’hiver), etc.» (Etienne François Bazot, Manuel du Franc-Maçon, Chez J. Moronval Imprimeur-Libraire, Paris 1817, p. 346).
(18) «Ce meurtre, interprété diversement, a donné lieu aux diverses Maçonneries nekumistes ou vengeresse, produits monstrueux de l’altération, car il n’existait dans les mystères primitifs aucun sentiment de vengeance. De qui se venger, en effet, quand le meurtre, l’assassin et la victime n’indiquent que les lois de la nature? Il est facile, d’après cet aperçu, de distinguer, parmi la multitude de rites, ceux qui sont les plus anciens, et aussi ceux qui se rapprochent le plus de l’institution primitive» (ivi, p. 347).
(19) Cf. The Perfect Ceremonies of Craft Masonry according to the most approved forms as taught in the Unions Emulation Lodge of Improvement for M.M.’s, Freemasons’ Hall, [London] 1871, p. 115; cf. Emulation Ritual, Ian Allan-Lewis Masonic, Hersham [England] 2001, p. 175.
(20) Cf. W. Bro. W. Simpson, The Worship of Death, in Ars Quatuor Coronatorum – Transactions of the Quatuor Coronati Lodge N° 2076, vol. 2, London 1889, pp. 7-51.
(21) Cf. R.F. Gould, The History of Freemasonry. Its Antiquities, Symbols, Constitutions, Customs, etc., vol. III, Thomas C. Jack, London 1884, pp. 222-233.
(22) Cf. ivi, p. 223.
(23) Cf. C. Heckethorn, The Secret Societies of all ages and countries, vol. I, James Hogg, London 1875, pp. 239-247.
(24) Cf. F. H. S. Delaunay, Thuileur des trente-trois degrés de l’Ecossisme du Rit Ancien, dit Accepté, Delaunay Librairie, Palais Royal n° 243, Paris 1813, p. II.
(25) Cf. ivi, pp. 19, 246-247, 249 nota 1.
(26) Cf. ivi, pp. 243-244.
(27) Cf. ivi, pp. 274-275.
(28) Cf. ivi, pp. 264-265.
(29) Cf. Jean-Baptiste Chemin-Dupontès, Cours pratique de Franc-Maçonnerie. Troisième Cahier. Grade de Maître, Publié sur la demande et sous les auspices de la R.·. L.·. Isis-Montyon, Chez l’Auteur au Bureau de l’Encyclopédie Maçonnique, Paris 1841, p. 190. Dopo aver dato la spiegazione astronomica, solare e naturalistica della Leggenda di Hiram al Terzo Grado di Maestro Massone (Hiram = il Sole), Chemin-Dupontès prosegue:
«Aussi, dans les trav.·. de M.·., le représentant d’Hiram se relève glorieux, et ces trav.·., qui avaient commencé d’une manière lugubre, finissent par un appareil d’éclat, et par des acclamations de triomphe et de joie. Cette explication simple étant admise comme elle l’est généralement, comme elle est dans l’esprit de la Maçonn.·., qui célèbre avec solennité les deux solstices, il suit que la mort et la résurrection d’Hiram figurent aussi les vicissitudes du jour et de la nuit; la mort, qui est une nécessité de la vie, et la vie, qui nait de la mort; le combat des deux principes, que l’on retrouve partout sous des noms diffèrents, de Typhon contre Osiris, de Junon contro Hercule, des Titans contre Jupiter, des anges rebelles contre Dieu, d’Oromase contre Arimane, des mauvais génies opposés aux bons par les Indiens, les Egyptiens, les Grecs, les Romains, les Péruviens, et par la plupart des peuples plus ou moins avancés en civilisation […]» (ivi, p. 190).
(30) Cf. F. D. Pillot (a cura di), Œuvres maçonniques de N.C. Des Étangs, Ancien Président de la L.·. des Trinosophes, O.·. de Paris, Mise en ordre, annotées, et précédées d’une notice historique sur l’auteur, A. Berlandier Editeur, Paris 1848, p. 89, p. 90 nota 1, p. 97.
(31) Cf. J.-M. Ragon, Orthodoxie maçonnique suivie de la Maçonnerie occulte et de l’initiation hermétique, Collignon, Libraire Editeur, Paris, s.d. [1853], pp. 102-109.
(32) Cf. ivi, p. 417.
(33) Cf. ivi, pp. 454-592.
(34) W. Anceschi, Pensieri sulla via della perfezione, in Lumen Vitae, [rivista del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani], anno II, n. 8-9, agosto-settembre 1955, Roma, p. 263, grassetto mio. L’aquila a due teste è il principale simbolo del 33° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato e quindi del Supremo Consiglio del RSAA.
(35) Cf. W. Anceschi, Annotazioni e spigolature, in Lumen Vitae, anno IV, n. 8-9, agosto-settembre 1957, Roma, p. 313.
(36) Cf. W. Anceschi, La vera storia dei figli della luce, in Lumen Vitae, anno III, n. 7, luglio 1956, Roma, pp. 226-228 (224-228).
(37) Cf. H. C. Clausen, Scottish Rite, Part 1, in http://www.youtube.com/watch?v=yrUoD_1YIbM&feature=related, min. 1:48-2:10.
(38) Cf. ibidem, Part 2, http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=XAhwRnNlSB8&NR=1 , min.: 4:04-4:24.
(39) Cf. ivi, min. 4:42-4:44.
(40) Cf. Henry C. Clausen 33° (Sovereign Grand Commander), Emergence of the Mystical, The Supreme Council, 33° – Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, Mother Jurisdiction of the World, Washington D.C. [U.S.A.] 19812 (19801), pp. 33-37, 92; cf. Henry C. Clausen 33°, Your Amazing Mystic Powers, The Supreme Council 33°, Washington D.C. – USA, 1985, pp. 103-104.
(41) Cf. Henry C. Clausen 33°, Your Amazing Mystic Powers, op. cit., p. 101.
(42) Cf. The Manly Palmer Hall Archive, in http://www.manlyphall.org/ .
(43) In un video del 1990, Clausen ricorda di aver conferito il 33° grado Scottish Rite a Manly P. Hall (cf. Henry Clausen reminisces on Manly P. Hall, 1990, in http://www.youtube.com/watch?v=29vwFoFOfyg).
(44) Cf. Manly Palmer HALL, The Secret Teachings of all ages. An encyclopaedic outline of masonic, hermetic, qabbalistic and rosicrucian philosophy, Crocker Company Incorporated, San Francisco (USA) 1928, pp. 77-79, 88, 101-104.